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sabato 31 gennaio 2015

L'INQUINAMENTO MEDIATICO DELLE ECO BALLE....

            Io sono nato all’inizio degli anni 50 a Torino, allora e per moltissimi anni, come in tutte le metropoli industriali, la situazione ambientale era a dir poco pessima.  
Tutti gli impianti di riscaldamento erano a carbone e nafta pesante, le ferriere Fiat riempivano copiosamente di fumi variopinti e polveri tutta la città, insieme ad altre fabbriche. Altri stabilimenti, tutti situati in piena città, ci deliziavano di puzze incredibili. Dove vivevo, Borgo Rossini, la CEAT di Corso Regio Parco, che fabbricava cavi elettrici, emanava una puzza terribile di gomma bruciata con frequenza giornaliera, se il vento cambiava, l’aria era resa nauseante dalla puzza di tostatura del caffè Lavazza. Quando nel week end facevi gite in montagna rischiavi malori da eccesso di ossigeno…….
Se cadevi nei fiumi cittadini, era più probabile morire avvelenati che annegati. Io abitavo vicino alla Dora Riparia, l’acqua cambiava colore tutte le settimane secondo ciò che le varie fabbriche, comprese le concerie, scaricavano liberamente. Non esisteva nessun depuratore, nemmeno per le fogne cittadine, che così finivano direttamente nel Po, dove i primi pesci,  vivi e vagamente commestibili, si trovavano ben dopo Chivasso (30 km abbondanti).
La città aveva un traffico intensissimo di autoveicoli alimentati a benzina super con il piombo tetraetile, di là da venire le marmitte catalitiche, i bus partivano innalzando colonne di particolato da tagliare con il coltello e i ciclomotori andavano a miscela d’olio dal 2 al 5%, i raffinati utilizzavano anche il nauseante olio di ricino.
Grazie ad uno smog allo stato quasi solido, spesso mescolato alla nebbia, dalle colline il panorama di Torino era visibile 8/10 volte all'anno dopo giorni di vento fortissimo.
Per completare questo “sano” quadro ambientale, tra il 1960 e il 1961 i francesi lanciarono quattro bombe atomiche sperimentali in atmosfera nel Sahara algerino, cosa sia arrivato in Italia di quei vicini test atomici nessuno lo ha mai detto, ma dal 1962 in poi i test furono condotti sottoterra.
Nonostante tutto ciò sia andato avanti per decine di anni, non solo i bimbi di allora, non scomparsi per malattie inguaribili o incidenti, sono vivi e sani, ma l'età media degli italiani, compresi i torinesi, si è enormemente elevata ed è una delle maggiori del mondo.
Indubbiamente oggi l'ambiente è migliorato e non rimpiangiamo di certo quei tempi, ma non bisogna esagerare, tutte le volte che si alza un pochino la soglia delle “polveri sottili” partono bordate di terroristiche “eco balle”. Dopo tali proclami sembra che nelle città vi siano decine di morti per strada.
L’ambiente oggi non va così male, sarebbe opportuno evitare le esagerazioni. Capisco che per i giornalisti il catastrofismo è attraente, ma sarebbe opportuno che almeno si documentassero sulla serietà e credibilità delle fonti, evitando di farsi strumentalizzare e diventare da cassa di risonanza delle “eco balle”, che ovviamente a qualcuno convengono.
La scomoda verità è che c'è  chi ci campa sulle eco-paure, in vari modi: le associazioni ambientaliste, non tutte così serie e scientificamente preparate, pseudo scienziati, che vogliono attirare l’attenzione su studi discutibili e mediocri e infine meteorologi frustrati che, senza il catastrofismo, non avrebbero audience. A tutto questo aggiungiamo giornalisti di scarsa cultura e rampanti. Unite gli ingredienti di questo “cocktail” e “voilà” l’” eco balla” è pronta e servita!
Se non c’è un “terribile” inquinamento da cavalcare, non importa se vero o presunto, tutti questi “signori” come farebbero a campare?



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