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sabato 10 gennaio 2015

Come lo vuole il caffè? Ovvero dell'opinionismo sfrenato.....

Come sono gli italiani si può vedere al bar, entri con quattro amici e dici quattro caffè, ovviamente ne richiederanno uno normale, un macchiato caldo, uno lungo, un macchiato freddo e se siete più di quattro verranno altre versioni, corretto ecc. 
Quanto sopra per sintetizzare certi comportamenti degli italiani, giornalisti e politici prima di tutti. 
Passata l'emotività dell' immediato per il massacro di Parigi, iniziano gli infiniti distinguo e insensati bla bla su tutti i media. 
"Si, ma..... le vignette erano troppo crude, però toccare la religione non si dovrebbe, libertà di parola ad oltranza, qualche torto lo hanno anche loro, esistono i musulmani buoni, no sono tutti cattivi, bisogna cacciarli tutti, no solo qualcuno, chiudere le frontiere, oppure socchiuderle, o aprirle del tutto, sono della CIA, ma il Mossad qualcosa sa.....  
E così via, tante belle prese di posizione, che hanno nella maggior parte una nota comune, l'ambiguità, il tentativo di essere contemporaneamente pro e contro tutto e tutti. 
Chi prende posizioni decise, è fastidioso, non è un coraggioso, deciso o lucido,  è un estremista, sempre visto con sospetto.  Chi cerca di far chiarezza, condivisa o non condivisa, viene sempre travolto dagli opinionismi  e dissertazioni sul nulla, il sempiterno "si, ma..."
E' un italico male antico, ai tempi del Risorgimento si diceva con ironia che vi era abbondanza gli eroi della sesta giornata di Milano quando erano state solo cinque...... Chi voleva Re Carlo Alberto, chi osannava a Radetzky, e chi cambiava parere secondo chi era il vincitore.
Ricordo un amico, valoroso ex capo partigiano, negli anni 70' mi diceva che dopo la guerra nella sua zona erano stati rilasciati ventimila attestati di "partigiano combattente".  Lui, che da uomo onesto e coraggioso, tornato alla vita normale non era si nemmeno iscritto alle associazioni, mi diceva in dialetto "ma dove erano? mai visti più di 500 prima del 25 aprile".
E' risaputo che nel secondo dopoguerra era difficilissimo trovare un italiano che affermasse di essere mai stato fascista. Il regista Luciano Salce, nel film "Il Federale" (1961) interpretato da un magistrale Tognazzi, nella pellicola in poco più di un'ora, con raffinata ed intelligente ironia e umorismo delinea quel mondo dei voltagabbana, che tutti sanno esiste, ma nessuno vuol prenderne atto.
In merito alla strage di Charlie Hebdo,  debbo confessare che buona parte delle vignette del giornale parigino non mi piacciono, specie quelle a carattere religioso, da agnostico e liberale, pur non praticando nessuna religione, le rispetto tutte, purché si mantengano nell'ambito del legale e lecito, senza fanatismi. Non mi sognerei mai di entrare in una sinagoga senza kippah o in una moschea con le scarpe. Ma ci sono limiti di civiltà che obbligano le persone oneste a prendere posizione, se poi se si riveste una posizione di potere è un dovere. 
Detto questo, ritengo vile e irresponsabile fare qualsiasi distinguo o dare la benché minima giustificazione all’atto di violenza di Parigi
Un fatto è rispondere ad un'offesa (vera o presunta) con una querela per diffamazione o qualsiasi altro strumento giuridico o mediatico. Ben altro è ricorrere alla violenza. Se anche pallidamente si legittima la risposta violenta, si apre il baratro e si torna al medio evo. 
Dell'ambiguità irresponsabile di certi personaggi ancora è fresco il ricordo degli “anni di piombo”, di chi parlava di "compagni che sbagliano"......

Una volta tanto vorrei che Governo, partiti, sindacati, giornalisti ecc., ovvero tutti coloro che dovrebbero contribuire alla formazione dell'opinione pubblica e all'educazione civica, quando vanno al bar prendano il caffè come gli pare, ma quando sono in pubblico, e parlano di cose più che serie, si attengano ai nostri principi di cultura e civiltà, con posizioni chiare e corrette, senza ma e forse......
da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/aforismi/antichi-aforismi/frase-159972?f=a:1197>

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