Fibbia del cinturone dei militari nazisti |
La storia, si dice sempre, che è una
cattiva maestra, mai tale asserzione è stata più giusta, anche in riferimento
agli ultimi problemi con l’estremismo islamico.
Nel 1571 l’Islam fu sconfitto
disastrosamente nella battaglia navale di Lepanto dall'armata della Lega Santa
dei paesi cristiani d’Europa. Furono sbaragliati da una coalizione di marine di
nazioni separate da continui contrasti, che per un attimo avevano cessato di combattersi tra loro. L’inconsueta
alleanza era stata creata dall’eccessiva aggressività dell’Islam, dai sui
comportamenti feroci e, in ultimo, sancita dall’assurda strage dei prigionieri
veneziani che si erano arresi a Famagosta (Cipro) e l’orribile fine del loro
comandante Marcantonio Bragadin (spellato
vivo).
La storia è piena di tali episodi, Hitler
dopo l’invasione della Francia si credeva invincibile, l’invasione dell’Unione
Sovietica fu la sua perdizione, una avventura militare folle punteggiata da
stragi di popolazioni e dei prigionieri militari russi. Non solo coalizzò l'URSS stalinista con le democrazie occidentali, da sempre divise, ma quando i russi invasero le terre germaniche la loro vendetta fu
tremenda.
Sul cinturone, portato dagli
appartenenti all'esercito nazista e alle SS vi era inciso sulla borchia la
scritta “Gott mit uns” che significa “Dio è con noi”. La storia ha dimostrato
che Dio era ben altrove.
Nei tempi più vicini, in Italia, l’assurda
violenza delle “Brigate Rosse” che inseguivano, con l’aiuto del KGB, il folle e
impossibile sogno di una rivoluzione in un paese democratico nel quale non vi erano gli elementi per scatenare una rivolta. La loro violenza insensata portò a una reazione
durissima dello Stato e della società italiana, innescarono così un processo che
alla fine li distrusse.
La mafia con le stragi di Falcone e
Borsellino innescò un processo di risposta dura dello Stato che le ha costrette
a ridurre il loro losco potere e i criminosi obiettivi.
Oggi la strage di Parigi ha posto concretamente
l’Occidente davanti a scelte drastiche legislative e di ordine pubblico,
saranno emanati atti ed effettuate operazioni di sicurezza pubblica che fino a
ieri sarebbero parse inimmaginabili e anche un pò liberticide. Gli interventi militari sono pienamente legittimati.
Il risultato del folle attacco al
“Charlie Hebdo” è solo questo. La marcia di Parigi era pressoché inimmaginabile prima dell' attentato, con un pò di buon senso e cultura sarebbe era un esito prevedibile. Ma cultura e violenza, per fortuna, non viaggiano mai a braccetto.
Le forze del male non leggono mai la
storia e in genere così si autodistruggono: quasi immancabilmente la loro presunzione le porta
alla perdizione.
E’ ormai
chiaro per tutti che l'islam, non è conciliabile con le
esigenze dello stato di diritto occidentale. Non ha avuto un illuminismo, la
società islamica è chiaramente arretrata, si trova affrontare ora i problemi che la cristianità aveva
prima del processo illuministico. La moderazione pare sempre più un’utopia.
Il
terrorismo islamico come quello politico, si fondano sulla fanatica visione di supremazia della razza, del pensiero o della religione. L’eversione trova
sempre fondamento in religioni o pensieri politici intolleranti ed illiberali.
Con riferimento
conclusivo al processo storico, mi piace finire con le parole di due
personaggi, uno gigante dell’illuminismo e l’altro padre storico del pensiero
liberale. Sono testi scritti 150/200 anni addietro che paiono d’oggi, a
significato di quanto poco cambino le cose.
“I profeti
cristiani, che si segnalarono per la loro umiltà, stabilirono ovunque
l’uguaglianza. Maometto, che visse nella gloria, stabilì ovunque la
sottomissione. Dopo che la sua religione fu portata in Asia, Africa ed Europa,
si crearono prigioni. Metà del mondo s’eclissò. Si videro soltanto inferriate e
chiavistelli. Tutto si velò di nero nell’universo, e il bel sesso, sepolto
insieme coi suoi incanti, pianse ovunque la propria libertà.” Charles Louis de
Montesquieu (1689 – 1755).
“Dopo aver studiato
moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel
complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali
per l'uomo di quella di Maometto. A quanto vedo, l'Islam è la causa
principale della decadenza oggi così evidente nel mondo musulmano, e, benché
sia meno assurdo del politeismo degli antichi, le sue tendenze
sociali e politiche sono secondo me più pericolose. Per questo, rispetto al
paganesimo, considero l'Islam una forma di decadenza anziché una forma di
progresso. “ Alexis de Tocqueville (1805 – 1859).
Stendardo della Lega Santa utilizzato nella battaglia di Lepanto. |
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