Il ritorno di Braghettone
Daniele Ricciarelli, valente pittore e scultore di Volterra (Volterra, 1509 – Roma, 1566), era uno degli
allievi prediletti del maestro Michelangelo,
a suo malgrado è passato alla storia come “il Braghettone”, per aver
coperto con vestiti e foglie di fico i genitali dell'affresco del Giudizio Universale nella Cappella
Sistina, nel 1565, poco dopo che il Concilio di Trento aveva
condannato la nudità nell'arte religiosa. È stato dimenticato però che fortunatamente il suo
intervento censorio impedì di demolire irreparabilmente quegli affreschi
considerati scandalosi.
In realtà, lui non fu nè l’unico nè l’ultimo a mettere
le mutande ai santi, ciclicamente la censura si ripropone anche ai nostri
giorni, ultimo episodio fu quello delle statue coperte nei musei
capitolini, da uno zelante funzionario, durante la visita del presidente
iraniano Rohani.
L’ultimo
intervento alla “Braghettone” è però di oggi.
Da alcuni giorni si è scatenata l’ilarità in tutt’Italia per l’apertura a Torino della prima «casa di appuntamenti» con sexy bambole. Vi sono battute di ogni genere sulla questione.
Da alcuni giorni si è scatenata l’ilarità in tutt’Italia per l’apertura a Torino della prima «casa di appuntamenti» con sexy bambole. Vi sono battute di ogni genere sulla questione.
Invece di sorridere, ieri,
con burocratica serietà, la polizia municipale di Torino e l’ufficio di igiene
dell’ASL hanno chiuso la prima «casa di appuntamenti» con sexy bambole in
Italia. Il blitz, è stato disposto per
presunti problemi amministrativi e d’Igiene.
I solerti vigili urbani sostengono che erroneamente
alla Camera di Commercio l’attività è definita un’attività commerciale,
quindi un negozio, ma invece non si
vende nulla di materiale, se non un po’ tempo per far sesso con i bambole in
lattice: 80 euro mezz’ora, 100 euro un’ora.
I vigili urbani sostengono che invece è
un albergo, un’attività di affittacamere, anche se a mezze ore. I clienti perciò devono essere registrati con nome e
cognome e fornire un documento, il tutto
poi va segnalato alla Questura, come in qualsiasi albergo o affittacamere.
Invece l’ASL ha dei dubbi sul
sistema di pulizia delle bambole, non che siano state trovate sporche, ma l’ufficio
di Igiene non ha saputo dire se il sistema di pulizia adottato sia valido.
La Stampa riporta poi le dichiarazioni dei vicini, una signora che vive nell'appartamento sopra
il locale dice: «C’era tutta quella gente
che andava e veniva. Io avevo fin paura certe volte, specie di sera». Altri
virtuosi cittadini i cui alloggi si affacciano sul cortile dell’appartamento
della scandalo dicono: «L’altro giorno
abbiamo contato sette persone che sono andate lì. Pensi lei con che animo
lasciamo scendere i nostri bambini in cortile. Chi è quella gente? Cosa cerca
qui? Un’attività del genere non deve stare in un posto come questo».
Or
dunque, vediamo di ridurre al giusto ruolo questa storia, che ritengo principalmente
comica.
I
cittadini preoccupati della vicinanza
dell’esercizio dovrebbero tranquillizzarsi, la categoria che frequenta tale
esercizio probabilmente oscilla tra i curiosi e i seguaci di Onan. Non sono decisamente categorie
pericolose, non risulta che siano
avvenute finora risse e regolamenti di conti violenti per bambole di gomma e
gonfiabili. Ne tanto meno risulta che mafia e ndrangheta si siano interessati al
business. Inoltre in tutta la città vi sono moltissimi sex shop che vendono di
tutto e non vi sono particolari problemi di ordine pubblico ad essi legati
I vigili urbani, così solerti in questo caso, dovrebbero valutare, sul
lato dell’ordine pubblico, che sinceramente la città è piena di problemi: campi
ROM abusivi, prostitute e prostituti sugli angoli di mezza città, ristoranti
etnici e minimarket di dubbia igiene e attività, spaccio di stupefacenti
sfacciato ecc ecc,. Perché impiegare tempo per una sciocchezza che probabilmente
morirà da sola, terminata la curiosità? Per
il lato amministrativo, basta poi che emettano scontrino fiscale e paghino le
tasse, sinceramente alla Questura, già oberata di serissimi impegni, cosa importa del nome di chi per mezzora si dedica a plastici ( el senso di plastica) amplessi o attività
onanistica fuori delle mura domestiche?
L’autorità
sanitaria, certamente avrà a cuore la
salute dei cittadini, ma i problemi seri d’igiene impellenti forse sono
altri. Fino alla soppressione delle case
chiuse, le prostitute erano controllate periodicamente dal Medico Provinciale,
oggi nessuno controlla le prostitute delle più svariate nazionalità che
popolano la città, che hanno spesso patologie nostrane e importate. E' allora è così preoccupante se qualche sporadico individuo ha
il remoto rischio di prendere una malattia sessuale da una bambola? Non mi risulta
che finora l’OMS (organizzazione mondiale della sanità) abbia dato direttive e
emanato allarmi di contagio sulla sanità delle bambole di gomma…..
Probabilmente tutta questa inutile e costosa agitazione
delle pubbliche autorità (ricordiamo che purtroppo paga Pantalone) è stata sicuramente
fomentato dal solito perbenista estremista, che arruolerebbe nuovamente “Braghettone”, il
quale però, sinceramente, con internet (vedi you porn e migliaia di siti similari), avrebbe qualche
problema ad operare.
Che dire infine, la
madre degli imbecilli e dei moralisti è sempre gravida….
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