Wikipedia

Risultati di ricerca

lunedì 16 marzo 2015

La grande truffa delle primarie.

I partiti sono un male inerente ai governi
 liberi,  ma non hanno in tutti i tempi
lo stesso carattere e gli stessi istinti.

Premetto che in virtù di una formazione giuridica e di una cultura liberale, sono totalmente contrario alle cosiddette "primarie" svolte da qualsiasi partito, ciò che dirò non è un attacco indirizzato a un partito, ma la critica ad una tendenza che si è diffusa, pericolosa per la "vera" democrazia . 
I partiti attuali, ormai privi d’ideologia precisa, tendono a copiarsi tra loro in tutti i comportamenti, anche in quelli più sciagurati, rimborsopoli regionali docet, la parola d'ordine è diventata "lo fanno anche loro" o "lo fanno tutti".
Le cosiddette elezioni "primarie" sono una delle più grandi sciocchezze pubblicitario-demagogiche inventate ultimamente, scimmiottando gli americani, salvo non pensare che il loro sistema politico-partitico è lontano dall'Italia mille anni luce.
Vediamo prima cos'è un partito in Italia.
Un partito politico, come definito dall'Art. 49 della Costituzione Italiana, è un'associazione libera di cittadini i quali detengono il diritto di amministrare democraticamente la vita politica nazionale. 
Tra i tanti guai contenuti nella nostra suprema carta, che in certe parti dimostra i suoi anni, la carta costituzionale ha evocato la figura del partito, ma non ne ha delineato né la personalità giuridica, né tanto meno  le modalità organizzative.  
Il dibattito istituzionale ha rimarcato più volte la necessità attuare con leggi il disposto costituzionale, ma ciò è stato accuratamente evitato dai politici, che hanno spacciato come rivendicazione di "autonomia" il timore di qualsiasi controllo a: numero associati, attività finanziarie, strutture interne, ecc.
Il risultato finale raggiunto nella cosiddetta "seconda repubblica", con la fine dei partiti nati nel dopoguerra, è un sistema di partiti estremamente disordinato e complesso, con continue aggregazioni e scissioni. 
Un sistema sempre più incomprensibile ai cittadini che lentamente abbandonano le urne votando sempre meno. Le strutture partitiche territoriali, che garantivano un minimo di partecipazione alla politica, le cosiddette "sezioni" sono pressoché scomparse o non hanno più peso. Il discorso "tesseramento" già critico nei partiti della prima repubblica, è diventato ovunque un immenso pasticcio, ora nuovamente alimentato dalle esigenze create dalla  "primarie".
In questo sistema fare votazioni "primarie" senza regole, senza sapere chi vota e per quale ragione lo fa, è una presa in giro totale, un "fantasma" di democrazia. Non ho mai avuto simpatia per Sergio Cofferati, ma il suo commento e comportamento consequenziale alle primarie Liguri era quanto mai giusto e doveroso. 
Se giuridicamente i partiti sono associazioni, chi ha mai visto in uno statuto associativo, anche di una bocciofila, la regola che pagando un euro, un qualsiasi individuo vota decisioni o assetti organizzativi? Siamo al di fuori di ogni logica.
Non penso che ci sia da aggiungere altro, salvo ciò che ho detto pubblicamente più volte, considerato che i partiti non sono più adeguati ai tempi e sono ormai lontani dai cittadini, in dibattito principale dei politici dovrebbe incentrarsi che cosa deve essere un partito oggi. 
Purtroppo, la diffusa carenza di cultura dei politici, unita ad una eccessiva sete di potere fa si che "meno siamo nei partiti meglio è". 
E' una politica cieca e folle che può portare a effetti gravissimi, quando la vera democrazia langue il futuro diventa grigio e imprevedibile.....
Ogni idea politica è un organismo vivo.
 I partiti sono quasi sempre destinati
a diventare dei grandi cadaveri gloriosi. 

(Filippo Tommaso Marinetti)

Nessun commento:

Posta un commento