Stanno
arrivando le elezioni regionali, saranno in primavera, mancano ancora un po' di mesi ma già
si vedono alcuni effetti collaterali. Fenomeni specifici e ricorrenti
che poi aumenteranno di mese in mese.
Il
primo effetto è il fiorire di convegni sui più svariati argomenti,
convocati da maggioranze e minoranze politiche attuali.
Quelli
convocati dalle maggioranze al potere, sono di regola noiose
kermesse che narrano favole su lavori non fatti e su progetti
inattuati, che dovrebbero miracolosamente realizzarsi entro
pochi mesi, oppure si realizzeranno “solo se ci votate”. Sperando che il pubblico creda alle ultime balle del quinquennio.
I partecipanti a tali convegni sono un interessante spaccato di società, spazia tra i
precettati annoiati, i presenzialisti professionali che evitano un
giorno di lavoro e mangiano a gratis, i lecchini che cercano di
incassare le ultime mance prima delle elezioni (non si sa mai).
Qualche sparuto potenziale elettore a volte appare brevemente e,
ascoltate le sparate, esce passando molto facilmente nelle schiere
dei non votanti o dell' opposizione.
La
comunicazione con l’elettore è ormai materia sconosciuta ai più...
Si
intensificano anche le inaugurazioni, si inaugura di tutto, dal nuovo
coperchio di un tombino alla riparazione di un tetto. Tutto deve
diventare agli occhi dei cittadini una grande opera partorita dal
governo uscente.
L'ultima
inaugurazione che ho assistito i dipendenti dell'ente ridacchiavano tutti perché sapevano benissimo che si stava
inaugurando il nulla, praticamente una imbiancatura dei locali.
Ovviamente i politici, sempre più disattenti alla gente, ignorano
che “radio gavetta”,
già potentissima un tempo, è migliorata e potenziata con i social media...
In
enti e aziende pubbliche gli amministratori uscenti assalgono e
assillano i poveri ingegneri e architetti, perché terminino al più
presto e in qualsiasi modo lavori che languono da anni. Ma la gatta frettolosa fa i gattini ciechi…. e spesso i risultati sono a volte ben contrari ai desideri.
Alle
ultime elezioni comunali di Torino la fretta fece inaugurare il
sottopassaggio stradale di Porta Susa, dopo solo un giorno sprofondò
un tombino e si crearono epici ingorghi sul cavalcavia di corso
Regina Margherita, perché non avevano installato il necessario semaforo, per
non parlare poi della disastrosa rotonda di piazza Baldissera, epica sciocchezza provvisoria, destinata a rimanere come è, e aggravarsi,
con la graziosa collaborazione dell’attuale
amministrazione comunale che ci vorrebbe tutti a piedi e in bici.
Gli
uffici stampa, anche loro messi sotto pressione, emettono comunicati
stampa a raffica, anche solo per uno sternuto istituzionale, e alcuni giornalisti compiacenti pubblicano notizie iperboliche ed
improbabili, che nella maggior parte dei casi nessuno legge, ma così
il politico è contento (non si sa mai).
Si ripete il miracolo quinquennale dell' ubiquità, misteriosamente e miracolosamente Assessori e Consiglieri uscenti appaiono ovunque, in
qualsiasi riunione che va dalle bocciofile ai Lions, addirittura basta lasciare
socchiusa la porta di casa che ne trovi uno che ti fa un pistolotto e
ti promette il Paradiso.
I
convegni delle minoranze invece pongono l’accento su tutte le cose
promesse e non fatte dalla maggioranza, più qualche promessa a volte
iperbolica. Il pubblico spazia tra gli arrabbiati con la maggioranza,
i lecchini che si dividono tra i convegni dell’una e altra parte
cercando di capire quali saranno i prossimi assessori da ossequiare.
Anche qui elettori autentici sempre meno…
Per fare un esempio, 20 anni addietro partecipai come candidato alle elezioni comunali di Ivrea, e imparai, e la cosa prosegue oggi, che da circa 50 anni, in tutti i programmi elettorali comunali, di tutti i partiti eporediesi, viene inserito il "traforo di monte Navale" opera interessante e utile ma costosissima, per la quale non ci sono e probabilmente non ci saranno mai i soldi, ma cosa importa, mettiamolo nel programma...
Tra
poco arriverà il Natale e politici scomparsi da un quinquennio miracolosamente ricompariranno, per incanto, a farti gli auguri più affettuosi, a
chiederti notizie della moglie dalla quale hai divorziato da tre anni
e della mamma morta da quattro...
Poi
ci saranno gli inviti alle cene di finanziamento, nella quali si
mangia malissimo, perché per incassare tirano al massimo sul prezzo, in genere un
pranzo da dieci euro viene fatto pagare almeno ottanta, durata minima
almeno 4 ore, tra discorsi vari e il servizio lentissimo di pochi camerieri, perché anche su quello si è risparmiato. Ne deriverà
alla fine una noia mortale e probabili problemi gastrici.
Anche
lì, salvo stretti conoscenti o interessati che sperano in futuri
vantaggi, è difficile vedere elettori, in quanto non è facile
spiegare perché devi finanziare un tizio che andrà in regione a
prendere uno stipendio triplo del tuo e probabilmente il giorno dopo
delle elezioni, come la volta precedente, nemmeno ti saluterà…
La
fantasia e voglia di creare nuovi forme organizzative dei partiti e nuovi rapporti con l’elettorato non esiste, salvo poi tutti a piangere da coccodrilli sui pochi votanti, perchè in verità
tutti speravano che non andassero a votare quelli dell’
altro partito, che invece sono andati e li hanno fregati.
Pazienza,
assistiamo con pazienza e filosofia questa consueta recita, con il
pensiero che a giugno sarà tutto finito e non si ripeterà (almeno a
livello regionale) per almeno 5 anni...
Pier Carlo Sommo