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sabato 25 luglio 2015

La pericolosa illusione del pacifismo

Purtroppo la guerra è una maledizione insita nella natura umana. La pace è da sempre un breve intervallo tra stati di guerra più o meno lunghi. 
Il crollo del muro di Berlino ha creato una grande illusione  caduta rapidamente. L'equilibrio del terrore aveva creato un periodo di relativa tranquillità inframmezzata da guerre "minori", adesso tutto è diventato molto più instabile. 
Trovo inutili e anzi, dannose, le varie iniziative pacifiste, marce fiaccolate ed affini. Inutile e utopistico folclore, chi vuole seriamente la guerra  interpreta questi atti solo come segni di debolezza.
Il pacifismo del primo dopoguerra non fermò di un solo attimo il nazismo. 
Neville Chamberlain, il primo ministro inglese che tentò di neutralizzare l’aggressività di Hitler e Mussolini praticando la politica dell'appeasement (pacificazione a prezzo di concessioni) dopo la firma degli accordi di Monaco, annunciò solennemente di portare «pace per la nostra epoca». La realtà lo smentì duramente, gli accordi Monaco dettero modo di coprire i piani di riarmo Hitler e fecero  apparire l'Inghilterra come una nazione in pieno declino militare. 
Nel 1938 l'annessione della Repubblica Austriaca al Terzo Reich e poi l'’annessione dei Sudeti Cecoslovacchi, in dispregio ai patti sottoscritti, dimostrò chiaramente che la Germania nazista si stava prendendo gioco delle diplomazie europee.
Nel secondo dopoguerra il pacifismo fu strumentalizzato dai partiti comunisti indottrinati dal KGB sovietico per indebolire l'occidente. 
Il grande impegno pacifista profuso contro la guerra del Vietnam ebbe come triste epilogo nel Sud Vietnam il massacro degli oppositori e l'esodo dell people boat. La Cambogia pagò il prezzo più caro  con un milione di assassinati la follia del dittatore comunista Pol Pot dopo l'esodo delle forze militari statunitensi.
La Svizzera ha conservato la sua neutralità e pace per centinaia di anni grazie a fortificazioni e un piccolo ma agguerrito esercito. Hanno messo in pratica  l'antico motto " si vis pacem para bellum", sempre attuale.
Nel nostro paese dal dopoguerra si è sempre fatta una strisciante propaganda contro le Forze Armate, in parte arrivava dal PCI che obbediva a gli ordini dell' URSS, in parte erano i soliti utopisti tipo La Pira che da ingenui creduloni facilitavano il lavoro del KGB, bravissimo nella "dezinformatsiya".
Caduto il muro di Berlino e giunta al potere in Italia una classe politica piuttosto scadente e abbastanza irresponsabile (parlo di tutti, destra e sinistra), senza valutare un quadro internazionale che si stava degradando si è deciso di togliere il servizio di leva in una orgia di populismo, 
Si è creato così un sistema di un solo esercito professionale, troppo piccolo per le nostre esigenze e troppo costoso per le nostre finanze. 
Un minimo di attenzione e previsione avrebbe consigliato la conservazione di un sistema misto di leva e professionisti, ma l'ansia di soddisfare le "mamme ansiose" per i loro "bambini" in armi e di allearsi con l'espressione peggiore della sinistra, che ancora non si è accorta del fallimento del marxismo, ha creato il pasticcio di oggi. 
Abbiamo forze armate numericamente insufficienti, costose e carenti di risorse, in un quadro mediterraneo che si è fatto pericoloso e una situazione di ordine interno non delle migliori in netto peggioramento grazie alla sconsiderata gestione delle immigrazioni..
Allora che fare? Bisognerebbe ripristinare la leva per alimentare i servizi, in modo da sgravare i costosi professionisti da quei servizi che possono essere svolti da personale temporaneo, si pensi già solo, al livello più basso ai costi delle mense, piccole manutenzioni o trasporti di materiali. 
Sarebbe anche opportuno ripristinare la leva nei servizi di polizia e antincendio, che creavano preziose riserve di personale utili nei momenti di emergenza, anche alimentando di personale addestrato le associazioni di volontariato.
Non so se ciò accadrà perchè il populismo è imperante, sempre più lontana e la logica e questa politica scadente continua ad ascoltare le piccole minoranze irresponsabili, che urlano e non la maggioranza silenziosa che produce e tiene in piedi questo Paese.
I morti del museo di Tunisi sono stati seppelliti, la Costa crociere non fa più scalo a Tunisi, si è fatta una fiaccolata (di 4 gatti) con i politici in testa per le vie di Torino e poi nessuna azione concreta..... Da allora altri sequestri di persone, minacce e problemi ma fin che non si arriva ai toni più alti nulla si farà... Per cui Arrivederci alle prossime vittime e commemorazioni e lacrime di coccodrillo.



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