sabato 17 gennaio 2015

La storia si ripete. Ma qualcuno lo sa?

Fibbia del cinturone dei militari nazisti
La storia, si dice sempre, che è una cattiva maestra, mai tale asserzione è stata più giusta, anche in riferimento agli ultimi problemi con l’estremismo islamico.
Nel 1571 l’Islam fu sconfitto disastrosamente nella battaglia navale di Lepanto dall'armata della Lega Santa dei paesi cristiani d’Europa. Furono sbaragliati da una coalizione di marine di nazioni separate da continui contrasti, che per un attimo avevano cessato di combattersi tra loro. L’inconsueta alleanza era stata creata dall’eccessiva aggressività dell’Islam, dai sui comportamenti feroci e, in ultimo, sancita dall’assurda strage dei prigionieri veneziani che si erano arresi a Famagosta (Cipro) e l’orribile fine del loro comandante Marcantonio  Bragadin (spellato vivo).
La storia è piena di tali episodi, Hitler dopo l’invasione della Francia si credeva invincibile, l’invasione dell’Unione Sovietica fu la sua perdizione, una avventura militare folle punteggiata da stragi di popolazioni e dei prigionieri militari russi. Non solo coalizzò l'URSS stalinista con le democrazie occidentali, da sempre divise, ma quando i russi invasero le terre germaniche la loro vendetta fu tremenda.
Sul cinturone, portato dagli appartenenti all'esercito nazista e alle SS vi era inciso sulla borchia la scritta “Gott mit uns” che significa “Dio è con noi”. La storia ha dimostrato che Dio era ben altrove.
Nei tempi più vicini, in Italia, l’assurda violenza delle “Brigate Rosse” che inseguivano, con l’aiuto del KGB, il folle e impossibile sogno di una rivoluzione in un paese democratico nel quale non vi erano gli elementi per scatenare una rivolta.  La loro violenza insensata portò a una reazione durissima dello Stato e della società italiana, innescarono così un processo che alla fine li distrusse.
La mafia con le stragi di Falcone e Borsellino innescò un processo di risposta dura dello Stato che le ha costrette a ridurre il loro losco potere e i criminosi obiettivi.
Oggi la strage di Parigi ha posto concretamente l’Occidente davanti a scelte drastiche legislative e di ordine pubblico, saranno emanati atti ed effettuate operazioni di sicurezza pubblica che fino a ieri sarebbero parse inimmaginabili e anche un pò liberticide. Gli interventi militari sono pienamente legittimati. 
Il risultato del folle attacco al “Charlie Hebdo” è solo questo. La marcia di Parigi era pressoché inimmaginabile prima dell' attentato, con un pò di buon senso e cultura sarebbe era un esito prevedibile. Ma cultura e violenza, per fortuna, non viaggiano mai a braccetto.
Le forze del male non leggono mai la storia e in genere così si autodistruggono: quasi immancabilmente la loro presunzione le porta alla perdizione.
E’ ormai chiaro per tutti che l'islam, non è conciliabile con le esigenze dello stato di diritto occidentale. Non ha avuto un illuminismo, la società islamica è chiaramente arretrata, si trova affrontare ora i problemi che la cristianità aveva prima del processo illuministico. La moderazione pare sempre più un’utopia.
Il terrorismo islamico come quello politico, si fondano sulla fanatica visione di supremazia della razza, del pensiero o della religione. L’eversione trova sempre fondamento in religioni o pensieri politici intolleranti ed illiberali.
Con riferimento conclusivo al processo storico, mi piace finire con le parole di due personaggi, uno gigante dell’illuminismo e l’altro padre storico del pensiero liberale. Sono testi scritti 150/200 anni addietro che paiono d’oggi, a significato di quanto poco cambino le cose.
“I profeti cristiani, che si segnalarono per la loro umiltà, stabilirono ovunque l’uguaglianza. Maometto, che visse nella gloria, stabilì ovunque la sottomissione. Dopo che la sua religione fu portata in Asia, Africa ed Europa, si crearono prigioni. Metà del mondo s’eclissò. Si videro soltanto inferriate e chiavistelli. Tutto si velò di nero nell’universo, e il bel sesso, sepolto insieme coi suoi incanti, pianse ovunque la propria libertà.Charles Louis de Montesquieu  (1689 – 1755).


Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto. A quanto vedo, l'Islam è la causa principale della decadenza oggi così evidente nel mondo musulmano, e, benché sia meno assurdo del politeismo degli antichi, le sue tendenze sociali e politiche sono secondo me più pericolose. Per questo, rispetto al paganesimo, considero l'Islam una forma di decadenza anziché una forma di progresso. “ Alexis de Tocqueville (1805 – 1859).
Stendardo della Lega Santa utilizzato nella battaglia di Lepanto.

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